La régulation des postulateurs
de Congrégation pour la cause des saints
Date de publication : 11/10/2021

Texte original

REGOLAMENTO DEI POSTULATORI

 

I N D I C E

 

 

I. NOZIONI GENERALI

 

II. FASE DIOCESANA DELLA CAUSA

1. Inchiesta sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico

2. Inchiesta sul miracolo

 


III. FASE ROMANA DELLA CAUSA

1. Nozioni Generali

2. Cause sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico

3. Procedura per il riconoscimento dell’eventuale miracolo

 

IV. BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE

1. Beatificazione

2. Canonizzazione

 

V. CONCESSIONE DEL TITOLO DI DOTTORE DELLA CHIESA UNIVERSALE

 

VI. RELIQUIE E RESTI MORTALI

 

 

Introduzione

 

La Chiesa “per il grave ufficio ad essa affidato di insegnare, santificare e reggere il Popolo di Dio, da tempo immemorabile propone all’imitazione, venerazione e invocazione dei fedeli gli uomini e le donne che si sono distinti per il fulgore della carità e delle altre virtù evangeliche, e, svolte le debite indagini, nell’atto solenne di canonizzazione li dichiara Santi o Sante” (cfr. Introduzione della Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister del 25 gennaio 1983). Infatti, “la santità è la vera luce della Chiesa: come tale, essa va messa sul candelabro perché possa illuminare e guidare il cammino verso Dio di tutto il popolo redento” (Papa Francesco, Discorso alla Congregazione delle Cause dei Santi, 12 dicembre 2019).

I Postulatori, con la loro azione, contribuiscono a far risaltare gli esempi di quei battezzati che hanno vissuto e testimoniato il Vangelo. Per questo, essi, nel compiere la loro opera, devono essere “sempre più consapevoli che la loro funzione richiede un atteggiamento di servizio alla verità e di cooperazione con la Santa Sede. Essi non si lascino guidare da visioni materiali e da interessi economici, non ricerchino la loro affermazione personale e soprattutto fuggano tutto ciò che è in contraddizione con il significato del lavoro ecclesiale che svolgono. Non venga mai meno nei Postulatori la consapevolezza che le Cause di beatificazione e canonizzazione sono realtà di carattere spirituale; non solo processuale, spirituale. Pertanto vanno trattate con spiccata sensibilità evangelica e rigore morale” (Papa Francesco, Discorso alla Congregazione delle Cause dei Santi, 12 dicembre 2019).

   

In questo Regolamento, i Postulatori trovano, in sintesi, la prassi e la peculiare legge pontificia sulle Cause dei Santi, che sono contenute nei seguenti documenti: Codice di Diritto Canonico; Codice dei Canoni delle Chiese Orientali; Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister; Normae servandae in Inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum; Lettera Apostolica, data motu proprio, Maiorem hac dilectionem. De Oblatione Vitae e Norme sull’amministrazione dei beni delle Cause di beatificazione e canonizzazione. Deve essere osservato, inoltre, quanto stabilito nel Regolamento della Consulta Medica e nelle Istruzioni Sanctorum Mater e Le Reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione, nonché da qualsiasi altro documento normativo emesso dal Dicastero.

Nel presente Regolamento con il termine di Vescovo Diocesano si intendono anche l’Eparca e tutti coloro ad esso equiparati dal diritto.

 



 

I. NOZIONI GENERALI

 

1. Spetta al Vescovo competente a norma del art. n. 5 delle Normae servandae in Inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum, il compito di investigare sulla vita, sul martirio, sulle virtù eroiche o sull’offerta della vita, e sulla fama di martirio o di santità o di offerta della vita, nonché sulla fama di segni del Servo di Dio, sui presunti miracoli e sul culto reso da tempo immemorabile al Servo di Dio.

 

2a. La Causa di beatificazione e canonizzazione di un Servo di Dio viene iniziata dal Vescovo, sia d’ufficio, sia su istanza del Postulatore, che, approvato per iscritto dall’autorità ecclesiastica competente, agisce su mandato dell’Attore.

2b. L’Attore della Causa può essere una Diocesi, una Conferenza Episcopale, una Parrocchia, un Istituto di Vita Consacrata, una Società di Vita Apostolica, un’Associazione clericale e/o laicale, un singolo fedele  o più Co-Attori che operano in solidum.

 


3a. L’Attore promuove la Causa di beatificazione e canonizzazione e ne assume la responsabilità morale e finanziaria.

3b. Il Postulatore esercita l’ufficio di rappresentante giuridico dell’Attore della Causa presso il Dicastero e le autorità ecclesiastiche competenti.

3c. Il Postulatore, inoltre, promuove e coordina l’attività utile per divulgare la conoscenza del Servo di Dio e ne fomenta l’intercessione.

 

4. In virtù del suo ufficio, il Postulatore assume una particolare responsabilità, sia nei riguardi dell’Attore, sia nei riguardi del Vescovo e del Popolo di Dio.

 

5a. Può svolgere l’ufficio di Postulatore ogni fedele cattolico di provata integrità, che abbia un’adeguata conoscenza della teologia, del diritto canonico e della storia, nonché della prassi del Dicastero.

5b. Il Postulatore della fase romana della Causa e possibilmente anche per la fase diocesana deve essere in possesso del diploma della Scuola di Alta Formazione in Cause dei Santi.


6a. Non possono essere nominati Postulatori delle Cause i Cardinali di Santa Romana Chiesa, i Vescovi e coloro che ricoprono, presso il Dicastero, incarichi come Officiali, Consultori Storici, Consultori Teologi e Periti Medici.

6b. Il Postulatore è legittimamente nominato dall’Attore con un Mandato di Postulatore e ratificato per iscritto dalla competente autorità ecclesiastica, la quale nella fase diocesana è il Vescovo e nella fase romana il Dicastero.

6c. Il Postulatore Generale è nominato, sia per la fase diocesana, sia per quella romana, con un Mandato di Postulatore Generale emesso dal Moderatore Supremo dell’Istituto con il consenso del suo Consiglio. Egli, quindi, rappresenta l’Istituto, davanti al Dicastero ed alle autorità ecclesiastiche locali per tutte le Cause dello stesso Istituto e degli Istituti ad esso aggregati a norma del diritto. La nomina deve essere ratificata dal Dicastero.

6d. Il Postulatore ad casum è nominato per la fase diocesana o per quella romana della Causa con un Mandato di Postulatore, emesso dall’Attore della Causa.

6e. Se un presbitero o un religioso viene nominato Postulatore di una Causa, che non è promossa dalla Diocesi nella quale è incardinato o dall’ Istituto di Vita Consacrata al quale appartiene, deve ottenere il consenso scritto rispettivamente del Vescovo o del Superiore competente; se laico, deve esibire il nulla osta rilasciato dal proprio Vescovo.

6f. Dopo la ratifica della nomina da parte del Vescovo competente o del Dicastero, il Postulatore presta giuramento, davanti all’autorità ecclesiastica competente, di adempiere fedelmente l’incarico e di mantenere il segreto d’ufficio, ottemperando anche alle leggi civili riguardanti la privacy delle persone coinvolte nella Causa, soprattutto se minorenni.

 

7. In qualsiasi momento, il Postulatore può rinunciare al suo ufficio dando comunicazione scritta all’Attore, o l’Attore può dimetterlo, con una notifica scritta, inviata anche all’autorità ecclesiastica competente.

 

8a. Al termine dell’Ultima Sessione dell’Inchiesta sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico, il Postulatore ad casum decade dal proprio ufficio.

8b. Il Postulatore decade dal suo ufficio per tutte le Cause al compimento dell’ottantesimo anno di età.

 

9. In considerazione dell’impegno richiesto per ogni Causa di beatificazione e canonizzazione, ad un Postulatore ad casum non possono essere affidate nella fase romana più di trenta Cause attive.  

 

10a. Contestualmente alla nomina, l’Attore della Causa, conferisca al Postulatore un incarico professionale con esplicitazione delle prestazioni da svolgersi per le fasi inerenti alla nomina, ai compensi e a quant’altro è previsto dalla normativa territoriale civile vigente.

10b. Tale incarico deve svolgersi sotto la vigilanza della competente autorità ecclesiastica e può essere rinnovato.

10c. Una copia dell’incarico conferito è inviata al Dicastero e al Vescovo competente.


11a. Il Postulatore ha diritto a un equo compenso, proporzionato al lavoro effettivamente svolto, concordato per iscritto con l’Attore della Causa ed erogato dall’Amministratore del fondo dei beni della stessa, sotto la vigilanza della competente autorità ecclesiastica secondo le Norme sull’amministrazione dei beni delle Cause di beatificazione e canonizzazione.

11b. Il Postulatore non deve esigere né ricevere uno stipendio legato alla sua nomina per ogni singola Causa.

11c. Il Postulatore Generale deve attenersi anche alle norme amministrative stabilite dall’Istituto che gli ha conferito l’incarico.

11d. Il Postulatore può svolgere il suo incarico anche a titolo gratuito.

 

12a. In conformità alle norme sull’amministrazione dei beni, il Postulatore non può svolgere l’incarico di Amministratore del fondo dei beni della Causa; il Postulatore Generale, invece, può assumere tale incarico soltanto per le Cause del proprio Istituto e degli Istituti ad esso aggregati a norma del diritto.

12b. Qualora si rendesse necessario l’intervento del Vescovo o del Dicastero in questioni amministrativo-finanziarie riguardanti il Postulatore della Causa, egli è tenuto a prestare la sua piena collaborazione, fornendo ogni informazione e relativa documentazione in suo possesso.

 

13a. Nei rispettivi momenti indicati dal Dicastero, il Postulatore avvisa l’Amministratore del fondo dei beni della Causa affinché versi  il contributo previsto, verificandone l’avvenuto versamento.

13b. Nella fase romana il Dicastero tratta ordinariamente con il Postulatore.

13c. Il Postulatore non deve avere alcun contatto con chiunque sia stato incaricato dal Dicastero per il giudizio delle Cause a lui affidate.

 

14a. Nelle Diocesi, il Postulatore può farsi sostituire o aiutare da uno o più Vice-Postulatori che vengono da lui nominati con un Mandato di Vice-Postulatore, con l’approvazione scritta dell’Attore della Causa.

14b. Il Vice-Postulatore deve avere le stesse qualità morali e professionali e la stessa preparazione del Postulatore, nonché prestare giuramento davanti al Postulatore di adempiere fedelmente il suo incarico e di mantenere il segreto d’ufficio.

 

15a. Il Postulatore e il Vice-Postulatore non sono dipendenti della Santa Sede, degli Enti Centrali della Santa Sede o degli Enti gestiti direttamente dalla Santa Sede.

15b. Il Postulatore e il Vice-Postulatore non possono fruire del regime fiscale dell’art. 17 del Trattato Lateranense.

 

16. Quanto stabilito in questo Regolamento circa l’attività ed i compiti del Postulatore va applicato anche al Vice-Postulatore, il quale deve sempre agire secondo le direttive del Postulatore.

 

17. In caso di inadempienze, di negligenze o di abusi di ufficio da parte di un Postulatore nella fase romana, il Dicastero può intervenire disciplinarmente a norma del diritto e, dopo aver svolto le debite indagini, anche revocare la ratifica della sua nomina.

 

 


II. FASE DIOCESANA DELLA CAUSA

Inchiesta sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico

 


18. Durante la fase diocesana della Causa, è opportuno che il Postulatore o il Vice-Postulatore abbia dimora nella Diocesi.

 

19a. Il primo compito del Postulatore è raccogliere informazioni sulla vita del Servo di Dio, sulla fama di martirio, di santità, di offerta della vita, di culto antico e di segni, nonché sull’importanza ecclesiale della Causa, al fine di riferirne al Vescovo.

19b. Il Postulatore può effettuare tali ricerche, anche raccogliendo dichiarazioni sottoscritte, da presentare al Vescovo, affinché verifichi l’esistenza di un’autentica fama per iniziare la Causa.


20a. A nome dell’Attore, il Postulatore presenta al Vescovo competente il Libello di domanda, chiedendo l’inizio della Causa.

20b. Qualora la Causa venga iniziata dopo 30 anni dalla morte del Servo di Dio, il Postulatore espone dettagliatamente nel Libello le motivazioni del ritardo, evidenziando la mancanza di frode o dolo.

20c. Il Postulatore deve allegare al Libello di domanda: (1) una biografia di un certo valore storico sul Servo di Dio, oppure una dettagliata relazione sulla vita, sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita o sul culto antico, nonché sulla fama di martirio o di virtù eroiche o di offerta della vita e sulla fama di segni del Servo di Dio; (2) tutti gli scritti del Servo di Dio, pubblicati da lui o da altri in vita e dopo la morte; in assenza di scritti pubblicati, il Postulatore dichiara nel Libello di domanda la loro inesistenza; (3) nelle Cause recenti, l’elenco di testi oculari, scelti fra i vari stati di vita (vescovi, sacerdoti, consacrati e laici), i quali abbiano avuto familiarità e rapporto con il Servo di Dio, possibilmente in tutte le fasi della sua vita; (4) nelle Cause antiche, l’elenco di una decina di testi qualificati a deporre sulla fama ancora presente o sul culto reso al Servo di Dio in tempi più recenti; (5) qualora si tratti di una Causa per la quale il Decreto di Conferma di Culto è stato già pubblicato dalla Sede Apostolica, una copia del Decreto stesso.

20d. Nel corso dell’Inchiesta il Postulatore può presentare altri testi da interrogarsi durante l’istruzione dell’Inchiesta o anche rinunciare all’esame di testi presentati, dandone adeguata motivazione.


21. Il Postulatore ha il dovere morale e giuridico di riferire alla competente autorità ecclesiastica tutto ciò che può essere contrario o meno favorevole alla Causa.

 

22a. Se emerge contro la Causa qualche ostacolo di una certa rilevanza, il Postulatore deve esserne informato dalla competente autorità ecclesiastica affinché, se possibile, lo rimuova.

22b. Se il Vescovo decide di non dare inizio o di sospendere la Causa, deve comunicarlo al Postulatore.

 

23a. Il Postulatore può offrire al Promotore di Giustizia dell’Inchiesta informazioni utili per la preparazione degli Interrogatori.

23b. Nella ricerca degli scritti inediti e dei documenti che riguardano la Causa, il Postulatore può aiutare i periti in materia storica e archivistica, i quali però hanno la responsabilità della loro raccolta e valutazione.

 

24a. Il Postulatore non può essere ammesso a testimoniare nell’Inchiesta durante il suo incarico né può assistere all’escussione dei testi, pena la nullità delle Sessioni.

24b. Qualora il Postulatore venisse a conoscenza di un abuso o di un’inadempienza della normativa o di negligenza da parte di un Officiale dell’Inchiesta, deve informarne il Vescovo affinché questi, svolte le debite indagini, possa prendere i provvedimenti ritenuti necessari.

 

25a. Dopo la pubblicazione degli atti dell’Inchiesta, decretata dal Delegato Episcopale, al Postulatore deve essere concessa la facoltà e il tempo utile per esaminare tutti gli atti; egli può richiedere ulteriori indagini con nuovi documenti e testimoni.

25b. Se il Postulatore ritiene che le prove raccolte nell’Inchiesta siano sufficienti, consegna al Delegato Episcopale una dichiarazione scritta in tal senso prima della celebrazione delle Sessioni per la Collatio et Auscultatio degli atti dell’Inchiesta.


26. Il Postulatore deve essere presente sia alla Prima Sessione dell’Inchiesta, per prestare giuramento di adempiere fedelmente il suo incarico e di mantenere il segreto d’ufficio, sia all’Ultima Sessione, per prestare giuramento di aver adempiuto fedelmente l’incarico.

 

27. Il Postulatore può ricoprire l’ufficio di Portitore degli atti dell’Inchiesta, purché sia stato incaricato con apposito decreto dell’autorità ecclesiastica competente; egli presta giuramento di adempiere fedelmente l’incarico solitamente durante l’Ultima Sessione dell’Inchiesta.

 

Inchiesta sul miracolo

 

28. Le norme riguardanti il Postulatore per l’Inchiesta sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico sono applicate anche alla fase diocesana dell’Inchiesta sul miracolo.

 

29. Nell’Inchiesta sul miracolo il Postulatore deve raccogliere tutte le prove documentali e strumentali, nel rispetto delle leggi civili locali riguardanti la privacy delle persone coinvolte, soprattutto se minorenni.


30a. Il Postulatore presenta il Libello di domanda al Vescovo del territorio, dove è avvenuto il presunto miracolo.

30b. Il Postulatore deve allegare al Libello di domanda: (1) una dettagliata relazione cronologica del caso; (2) tutte le prove documentali e strumentali coeve al caso; (3) l’elenco dei testi oculari e di altri che possono testimoniare su quanto è accaduto, in modo particolare dei medici curanti, del personale medico-sanitario nel caso di guarigioni, o eventuali figure tecniche per gli altri casi, nonché di quanti hanno invocato il Beato o il Servo di Dio.

 



III. FASE ROMANA DELLA CAUSA

Nozioni Generali

 

31a. Durante la fase romana della Causa il Postulatore deve avere stabile dimora a Roma.

31b. Il Postulatore può richiedere, in casi particolari, la dispensa al Dicastero, che ne valuterà le motivazioni.

 

32. Dopo la ratifica della nomina, il Postulatore svolge il suo ufficio, collaborando con il Dicastero secondo la procedura.

 

33. Il Postulatore segue l’iter della Causa presso il Dicastero. Pertanto, deve indirizzare al Prefetto tutte le istanze, ossia le domande scritte circa il prosieguo della Causa.



Cause sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico

 

34a. Dopo che gli atti dell’Inchiesta sono stati consegnati al Dicastero, il Postulatore ad casum inoltra al Prefetto del Dicastero l’istanza con la quale chiede la ratifica della propria nomina, allegando il Mandato di Postulatore emesso dall’Attore della Causa, secondo il modello approvato dal Dicastero.

34b. Alla prima nomina, il Postulatore presenta, insieme all’istanza e al Mandato di Postulatore, il proprio curriculum vitae, fotocopie dei titoli accademici conseguiti e del diploma della Scuola di Alta Formazione in Cause dei Santi, l’eventuale elenco delle sue pubblicazioni, copia dell’incarico professionale conferito dall’Attore, di cui al n. 10a e, se il caso, del documento di cui al n. 6e.

34c. Per quanto riguarda la ratifica della nomina di un Postulatore Generale da parte del Dicastero, si presenta, insieme all’istanza, il Mandato di Postulatore Generale, emesso dal Moderatore Supremo dell’Istituto con il consenso del suo Consiglio, secondo il modello approvato dal Dicastero, il proprio curriculum vitae, fotocopie dei titoli accademici conseguiti e del diploma della Scuola di Alta Formazione in Cause dei Santi, l’eventuale elenco delle sue pubblicazioni.

34d. La ratifica della nomina di Postulatore è condizionata anche dalla regolarità di tutti gli adempimenti richiesti riguardanti altre sue Cause.


35. Successivamente il Postulatore inoltra al Prefetto l’istanza di apertura degli atti dell’Inchiesta indicando: (1) il nome del Servo di Dio con il numero di Protocollo della Causa; (2) la Diocesi dove l’Inchiesta è stata istruita; (3) l’oggetto dell’Inchiesta (martirio, virtù eroiche, offerta della vita o culto antico).  

 

36a. Ritirato il rescritto di apertura degli atti dell’Inchiesta, il Postulatore lo esibisce all’apposito ufficio per concordarne la data di apertura.

36b. Il Postulatore prende parte all’apertura degli atti, cui possono essere presenti anche altre persone interessate.

 

37a. Rilegati gli atti dell’Inchiesta, il Postulatore inoltra al Prefetto l’istanza, per chiedere lo studio della validità giuridica.

37b. Qualora risultassero inadempienze nell’Inchiesta, il Postulatore devrà provvedere in merito su indicazione del Dicastero.


38a. Il Postulatore, ritirato il decreto di validità, inoltra al Prefetto l’istanza per la nomina del Relatore, sotto la cui guida provvederà alla stesura rispettivamente della Positio super Martyrio, super Virtutibus, super Oblatione Vitae o super Cultu ab immemorabili tempore praestito.

38b. All’istanza allega: (1) una fotocopia del decreto di validità giuridica; (2) un profilo biografico del Servo di Dio, con una breve relazione sull’importanza ecclesiale della Causa e su eventuali difficoltà della stessa; (3) il nome dell’eventuale Collaboratore Esterno ed il suo curriculum vitaecon i gradi accademici conseguiti, l’attività scientifica svolta e le relative pubblicazioni, nonché un attestato sulla sua disponibilità a lavorare sotto la guida del Relatore; (4) copia dell’accordo scritto, approvato dall’Attore, tra il Postulatore e il Collaboratore Esterno per il lavoro da svolgere, tenendo presente il tariffario indicativo del Dicastero per quanto riguarda gli aspetti economici; (5) il preventivo di massima per la stampa della Positio.


39a. Il Postulatore, dopo aver ritirato dal Dicastero la nomina del Relatore, insieme all’eventuale Collaboratore Esterno prende contatto con il Relatore in vista della preparazione della Positio. 

39b. Il Collaboratore Esterno prima di svolgere il suo ufficio presta giuramento davanti a l Segretario del Dicastero. 

39c. Durante la stesura della Positio, è sommamente opportuno che il Collaboratore Esterno risieda a Roma per seguire le indicazioni del Relatore ed agevolare la stesura della Positio stessa.  

 

40a. Quando la bozza della Positio è stata approvata dal Relatore e il Relatore Generale ha apposto il si stampi il Postulatore procede alla stampa.

40b. La Positio deve essere stampata presso una tipografia approvata dal Dicastero.

 

41a. Qualora si tratti della Positio di una Causa antica o di una Causa recente che, a giudizio del Relatore Generale, con l’approvazione del Congresso, deve essere sottoposta all’esame dei Consultori Storici del Dicastero, il Postulatore, consegna al Capo Ufficio una copia di essa, rilegata in brossura grigia, ritirando la ricevuta.

41b. Il Postulatore consegna copia della Positio al Relatore Generale, al Relatore della Causa e all’Archivio, insieme a una fotocopia della ricevuta dell’avvenuta consegna.

 

42. Su richiesta del Relatore Generale, il Postulatore consegna otto copie della Positio per la Consulta Storica.

 

43a. Quando l’esame della Positio di una Causa ha avuto esito positivo da parte della Seduta dei Consultori Storici, il Postulatore consegna al Capo Ufficio la Positio, rilegata in rosso e contenente la Relatio et Vota della medesima Seduta.

43b. Qualora dalla Seduta dei Consultori Storici emergano delle difficoltà, il Postulatore deve presentare, per iscritto, le opportune puntualizzazioni, che saranno allegate ai voti degli stessi Consultori e rilegate nella Positio.

43c. Se la Consulta Storica si conclude con esito negativo, il Relatore Generale informa il Postulatore sulla procedura da attuare secondo quanto stabilito dal Congresso Ordinario del Dicastero.

 

44. Il Postulatore consegna una copia della Relatio et Vota della Consulta Storica al Promotore della Fede e una copia all’Archivio del Dicastero.

 

45a. Qualora si tratti di una Causa recente, il Postulatore consegna al Capo Ufficio la Positio, rilegata in rosso, e ritira la ricevuta dell’avvenuta consegna.

45b. Il Postulatore consegna copia della Positio, rilegata in rosso, al Relatore Generale e al Relatore che ne ha seguito la preparazione; inoltre, consegna altre quattro copie all’Archivio del Dicastero, insieme ad una fotocopia della ricevuta dell’avvenuta consegna.


46. Su richiesta dell’ufficio del Promotore della Fede, il Postulatore consegna undici copie della Positio per il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi.

 

47a. Qualora dall’esame della Positio emergano difficoltà di particolare rilevanza, su richiesta del Promotore della Fede, il Postulatore può presentare, per iscritto, le opportune puntualizzazioni, che saranno inviate ai Consultori Teologi prima del Congresso Peculiare degli stessi Consultori.

47b. Qualora dal Congresso Peculiare dei Consultori Teologi emergessero delle difficoltà, il Postulatore dovrà presentare, per iscritto, le opportune puntualizzazioni, che saranno allegate ai voti degli stessi Consultori.

47c. Se il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si conclude con esito negativo, il Promotore della Fede informa il Postulatore sulla procedura da attuare secondo quanto stabilito dal Congresso Ordinario del Dicastero.


48a. Il Postulatore consegna una copia della Relatio et Vota del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi al Segretario, al Promotore della Fede e agli Officiali che seguono la Causa.

48b. Il Postulatore consegna all’Archivio del Dicastero tre copie della medesima Relatio et Vota.


49. Il Postulatore ritira dal Dicastero copia del decreto di nomina del Ponente della Causa.

 

50. Su richiesta del Dicastero, in vista della Sessione Ordinaria, il Postulatore consegna il numero necessario di copie della Positio e della Relatio et Vota del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi.

 

51a. Dopo l’autorizzazione del Santo Padre alla promulgazione del decreto sul martirio, sull’eroicità delle virtù, sull’offerta della vita oppure sul culto antico, il Postulatore, su richiesta del Dicastero, può collaborare alla redazione del progetto del testo del rispettivo decreto.

51b. Dopo la promulgazione del decreto, il Postulatore è tenuto a ritirare dal Dicastero tutte le copie della Positio in eccesso e tutti gli esemplari dei decreti.

 

52a. Gli atti dell’Inchiesta e la Positio sul martirio, sulle virtù eroiche, sull’offerta della vita e sul culto antico rimangono sub secreto fino a cinquanta anni dal termine della stessa Inchiesta. Eventuali consultazioni da parte di estranei devono essere autorizzate per iscritto dal Dicastero.

52b. Per il periodo successivo ai cinquanta anni, la documentazione di cui al n. 52a resta riservata. Eventuali consultazioni possono essere consentite da chi ne ha la custodia, tenendo presenti le leggi vigenti sulla privacy.

 

Procedura per il riconoscimento dell’eventuale miracolo

 

53a. Il Postulatore inoltra al Prefetto l’istanza per chiedere l’apertura degli atti dell’Inchiesta.

53b. Nell’istanza il Postulatore: (1) indica il nome del Beato o del Servo di Dio e il numero di Protocollo della Causa; (2) specifica la DiocesiR dove l’Inchiesta è stata istruita e il nome e cognome del sanato, con il suo status vitae.


54a. Dopo aver ritirato dal Dicastero il rescritto di apertura degli atti dell’Inchiesta, il Postulatore lo esibisce all’apposito ufficio per concordarne la data dell’apertura.

54b. Il Postulatore partecipa all’apertura degli atti, cui possono essere presenti anche altre persone interessate.

 

55a. Rilegati gli atti dell’Inchiesta, il Postulatore inoltra al Prefetto l’istanza, per chiedere lo studio della validità giuridica.

55b. Qualora emergessero inadempienze nell’Inchiesta, il Postulatore dovrà provvedere in merito su indicazione del Dicastero.

 

56a. Il Postulatore, ritirato il decreto di validità giuridica, prepara, in conformità alle direttive del Dicastero, il Summarium e la Fattispecie Cronologica,del caso per l’esame dei periti d’ufficio.

56b. Prima della stampa definitiva del Summarium, il Postulatore deve ottenere il Visum del Sotto-Segretario ed il Revisa, dopo aver apportato le eventuali modifiche alla bozza del Summarium ed aver ottenuto l’approvazione della Fattispecie Cronologica.

56c. Il Postulatore consegna al Sotto-Segretario cinque copie del Summarium, stampate con processo tipografico.

 

57a. Qualora almeno una delle due perizie d’ufficio sia affermativa, il Postulatore può chiedere l’esame collegiale del caso da parte della Consulta Medica.

57b. Qualora le due perizie d’ufficio siano negative, il Postulatore può chiedere il voto di un terzo perito d’ufficio.

 

58a. Il Postulatore consegna al Sotto-Segretario dodici copie del Summarium, stampate con processo tipografico, con i giudizi dei periti d’ufficio.

58b. Il Postulatore consegna due copie del Summarium all’Archivio del Dicastero.

 

59a. Dopo l’esito positivo della Consulta Medica, su indicazione del Sotto-Segretario, il Postulatore completa con l’Informatio la Positio super Miro.

59b. Se l’esito della Consulta Medica è negativo o sospensivo, il Postulatore può apportare nuovi argomenti e chiedere il riesame del caso non più di due volte.

 

60. Prima della stampa definitiva della Positio, il Postulatore deve ottenere l’approvazione del Sotto-Segretario.

 

61. Stampata la Positio, il Postulatore ne consegna copia rilegata in rosso al Capo Ufficio, il quale rilascia la ricevuta dell’avvenuta consegna.

 

62. Il Postulatore consegna una copia della Positio al Sotto-Segretario e al Promotore della Fede; inoltre, consegna tre copie all’Archivio del Dicastero, insieme a una fotocopia della ricevuta del Capo Ufficio dell’avvenuta consegna.

 

63. Su richiesta dell’ufficio del Promotore della Fede, il Postulatore consegna nove copie della Positio super Miro.

 

64a. Qualora dall’esame della Positio super Miro emergessero difficoltà di particolare rilevanza, su richiesta del Promotore della Fede, il Postulatore può presentare, per iscritto, le opportune puntualizzazioni, che saranno inviate ai Consultori Teologi prima del Congresso Peculiare degli stessi Consultori.

64b. Qualora dal Congresso Peculiare dei Consultori Teologi emergessero difficoltà, il Postulatore, deve presentare, per iscritto, le opportune puntualizzazioni, che saranno allegate ai voti degli stessi Consultori.

64c. Se il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si conclude con esito negativo, il Promotore della Fede informa il Postulatore sulla procedura stabilita dal Congresso Ordinario del Dicastero.

 

65a. Il Postulatore consegna copia della Relatio et Vota del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi al Segretario, al Promotore della Fede e agli Officiali che seguono la Causa.

65b. Il Postulatore consegna all’Archivio del Dicastero tre copie della Relatio et Vota del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi.


66. Il Postulatore ritira dal Dicastero copia del decreto di nomina del Ponente della Causa, a meno che non sia stato già nominato.

 

67. In vista della Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi, su richiesta del Dicastero, il Postulatore consegna le copie necessarie della Positio super Miro e della Relatio et Vota del Congresso Peculiare dei Consultori Teologi.

 

68a. Dopo l’autorizzazione del Santo Padre alla promulgazione del decreto sul miracolo, il Postulatore, su richiesta del Dicastero, può collaborare alla redazione del progetto del testo del decreto.

68b. Dopo la promulgazione del decreto, il Postulatore deve ritirare dal Dicastero tutte le copie della Positio in eccesso e tutti gli esemplari dei decreti.

 

69. Gli atti dell’Inchiesta sul miracolo, il Summarium e la successiva Positio rimangono sub secreto fino a cinquanta anni dal termine della stessa Inchiesta. Eventuali consultazioni da parte di estranei devono essere autorizzate per iscritto dal Dicastero.

 

 

IV. BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE


Beatificazione

 

70. Il Postulatore, mediante richiesta scritta, contatta dapprima il Prefetto del Dicastero e, poi, la Segreteria di Stato per concordare il luogo e la data della beatificazione.

 

71. Il Postulatore presenta alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il progetto del testo della Colletta della Messa in onore del futuro Beato, la Seconda Lettura dell’Ufficio delle Letture della Liturgia delle Ore e la data della memoria liturgica.


72a. Su richiesta del Dicastero, il Postulatore collabora alla redazione del progetto della Lettera Apostolica per il rito di beatificazione.

72b. Il Postulatore collabora con l’Ufficio Liturgico della Diocesi per preparare la celebrazione della beatificazione.

72c. Il Postulatore sottopone all’approvazione del Dicastero il libretto della celebrazione della beatificazione e il testo del breve profilo biografico del prossimo Beato che, poi, sarà letto durante la cerimonia.

 

73. Il Postulatore può collaborare alla stesura del progetto del Breve Apostolico di Beatificazione, che, una volta emanato, è tenuto a ritirare.  

 

Canonizzazione

 

74. Il Postulatore verifica se il miracolo presentato in vista della canonizzazione del Beato sia avvenuto dopo il rito della beatificazione.

 

75a. Qualora il miracolo sia avvenuto dopo la promulgazione del decreto sul miracolo richiesto per la beatificazione oppure dopo la promulgazione del decreto sul martirio e prima del rito della beatificazione, il Postulatore può inoltrare istanza al Prefetto, chiedendo la dispensa pontificia ad cautelam dal tempo del miracolo richiesto per la canonizzazione.

75b. Prima di presentare il Libello di domanda al Vescovo, chiedendo l’istruzione dell’Inchiesta sul miracolo, il Postulatore ritira dal Dicastero il decreto della dispensa dal tempo richiesto per il miracolo.

 

76. Dopo la promulgazione del decreto sul miracolo, attribuito all’intercessione del Beato, il Postulatore, su indicazione del Segretario del Dicastero, prepara il Compendio per la celebrazione del Concistoro per la canonizzazione.

 

77. Su richiesta dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, il Postulatore collabora alla preparazione della celebrazione della canonizzazione.

 

78. Il Postulatore può collaborare alla preparazione della Lettera Decretale di canonizzazione, il cui documento originale il Postulatore ritirerà dalla Segreteria di Stato.

 

79a. Celebrata la canonizzazione, il Postulatore invita l’Amministratore del fondo dei beni della Causa a presentare al Dicastero il rendiconto dell’amministrazione complessiva dello fondo stesso.

79b. Il Postulatore provvede che l’Amministratore del fondo dei beni della Causa attui le disposizioni del Dicastero per l’estinzione del fondo.

 

80. Assolti gli adempimenti amministrativi, la Causa si estingue e il Postulatore, il Vice-Postulatore e l’Amministratore del fondo dei beni della Causa decadono dall’ufficio, a meno che non si tratti del Postulatore Generale di un Istituto al quale appartiene il Santo.


 

V. CONCESSIONE DEL TITOLO DI DOTTORE DELLA CHIESA UNIVERSALE

 

81. Dopo essere stato nominato dall’Attore e ratificato dal Dicastero, il Postulatore prende contatto con il Relatore designato, per comporre la relativa “Positio super Ecclesiae Doctoratu”. Una volta conclusa essa sarà sottoposta all’esame dei Consultori Teologi ed alla Sessione Plenaria dei Cardinali e Vescovi membri della Congregazione.

 

 


VI. RELIQUIE E RESTI MORTALI

 

82. Il Postulatore deve vigilare affinché nessun atto di culto pubblico venga reso al Servo di Dio e ai suoi resti mortali.


83. Per quanto riguarda la ricognizione canonica e ogni eventuale operazione su reliquie e su resti mortali, il Postulatore osserva quanto stabilito dall’istruzione Le Reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione.


84. Il Postulatore ha diritto di assistere alla ricognizione canonica e alle eventuali operazioni sulle reliquie e sui resti mortali.


85a. Il Postulatore riceve dal Vescovo o dal Delegato Episcopale i frammenti, prelevati nel contesto di una legittima ricognizione canonica, per la confezione delle reliquie.

85b. Il Vescovo, sentito il parere del Postulatore, decide le modalità per la custodia dei frammenti prelevati, i quali devono essere conservati in un luogo sicuro e chiuso a chiave.

 

86a. Il Postulatore redige e firma il certificato di autenticità delle reliquie.

86b. In assenza della Postulazione, il Vescovo, o un suo Delegato, redige e firma il certificato di autenticità delle reliquie.

 

 

Il Santo Padre Francesco, nell’Udienza del 30 agosto 2021, ha autorizzato il Cardinale Prefetto a firmare e promulgare il presente Regolamento, che entrerà in vigore a decorrere dall’11 ottobre 2021.

 

Dal Vaticano, 11 ottobre 2021.

 

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

 + Fabio Fabene

  Arciv. tit. di Montefiascone

 Segretario   


Texte Français

LA RÉGULATION DES POSTULATEURS


Traduction en collaboration avec La Documentation Catholique, supervisée par le prof. ext. Cédric Burgun, directeur de publication du site www.droitcanonique.fr.


Sommaire

 


I. NOTIONS GÉNÉRALES

 

II. LA PHASE DIOCÈSE DE L’AFFAIRE

1. Enquête sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de vie et le culte antique

2. Enquête sur le miracle

 

III. PHASE ROMAINE DE L’AFFAIRE

1. Général

2. Cas sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de vie et le culte antique

3. Procédure de reconnaissance d’un éventuel miracle

 

IV. BÉATIFICATION ET CANONISATION

1. Béatification

2. Canonisation

 

V. ATTRIBUTION DU TITRE DE DOCTEUR DE L’ÉGLISE L’UNIVERSELLE

 

VI. RELIQUES ET RESTES MORTELS

 

 

Introduction

 

L’Eglise « en vertu de la lourde mission qui lui est confiée d’enseigner, de sanctifier et de gouverner le Peuple de Dieu, a, depuis des temps immémoriaux, proposé à l’imitation, à la vénération et à la prière des fidèles, des hommes et des femmes qui se sont distingués par l’éclat de leur charité et des autres vertus évangéliques ; et, après avoir conduit les enquêtes nécessaires, a déclaré, en les canonisant, qu’ils étaient saints ou saintes. » (cf. Introduction à la Constitution apostolique Divinus perfectionis Magister du 25 janvier 1983). En effet, « la sainteté est la vraie lumière de l’Église : en tant que telle, elle doit être placée sur le candélabre afin d’éclairer et de guider le chemin vers Dieu de tout le peuple racheté » (Pape François, Discours à la Congrégation pour les causes des saints, 12 décembre 2019).

Les postulateurs, par leur action, contribuent à mettre en lumière les exemples de ces baptisés qui ont vécu et témoigné de l’Évangile. C’est pourquoi, dans l’accomplissement de leur travail, ils doivent être "toujours plus conscients que leur fonction exige une attitude de service de la vérité et de coopération avec le Saint-Siège ». Ils ne doivent pas se laisser guider par des visions matérielles et des intérêts économiques, ils ne doivent pas chercher leur propre affirmation personnelle et surtout ils doivent fuir tout ce qui est en contradiction avec le sens de l’œuvre ecclésiale qu’ils accomplissent. Que les postulateurs ne perdent jamais de vue que les causes de béatification et de canonisation sont spirituelles, et non seulement procédurales. Ils doivent donc être traités avec une sensibilité évangélique et une rigueur morale marquées » (Pape François, Discours à la Congrégation pour les causes des saints, 12 décembre 2019).


Dans ce Règlement, les postulateurs trouvent, en résumé, la pratique et le droit pontifical particulier sur les Causes des Saints, qui sont contenus dans les documents suivants : le Code de droit canonique ; le Code des canons des Églises orientales ; la Constitution apostolique Divinus perfectionis Magister ; les Normae servandae in Inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum ; la Lettre apostolique, donnée en forme de motu proprio, Maiorem hac dilectionem. De Oblatione Vitae et les Normes pour l’administration des biens des causes de béatification et de canonisation. En outre, il faut respecter ce qui est établi dans le Règlement de la Consulta Medica et dans les Instructions Sanctorum Mater et Reliques dans l’Église : authenticité et conservation, ainsi que tout autre document normatif émis par le Dicastère.

Dans le présent Règlement, le terme Evêque diocésain désigne également l’Eparque et tous ceux qui lui sont équivalents de droit.

 

 

I. NOTIONS GÉNÉRALES

 

1. Il est du devoir de l’évêque compétent selon l’art. n. 5 des Normae servandae in Inquisitionibus ab Episcopis faciendis in Causis Sanctorum, d’enquêter sur la vie, le martyre, les vertus héroïques ou l’offrande de la vie, et la renommée des signes du Serviteur de Dieu, les prétendus miracles et le culte rendu depuis des temps immémoriaux au Serviteur de Dieu.

 

2a. La Cause de béatification et de canonisation d’un Serviteur de Dieu est initiée par l’Évêque, soit en vertu de son office, soit à la demande du Postulateur, qui, approuvé par écrit par l’autorité ecclésiastique compétente, agit sur mandat de l’Acteur.

2b. L’Acteur de la Cause peut être un Diocèse, une Conférence épiscopale, une Paroisse, un Institut de Vie Consacrée, une Société de Vie Apostolique, une Association cléricale et/ou laïque, un seul fidèle ou plusieurs Co-Acteurs agissant in solidum.

 

3a. L’Acteur promeut la Cause de béatification et de canonisation et en assume la responsabilité morale et financière.

3b. Le postulateur agit en tant que représentant légal de l’Acteur de la Cause vis-à-vis du dicastère et des autorités ecclésiastiques compétentes.

3c. Le Postulateur, en outre, promeut et coordonne toutes les activités utiles à la diffusion de la connaissance du Serviteur de Dieu et à la promotion de son intercession.

 

4. En vertu de sa fonction, le postulateur assume une responsabilité particulière, tant envers l’Acteur, qu’envers l’évêque et le peuple de Dieu.

 

5a. Tout fidèle catholique d’une intégrité avérée, ayant une connaissance adéquate de la théologie, du droit canonique et de l’histoire, ainsi que de la pratique du dicastère, peut exercer la fonction de postulateur.

5b. Le Postulateur pour la phase romaine de la Cause et éventuellement aussi pour la phase diocésaine doit avoir un diplôme de l’Ecole de Formation Supérieure en Causes des Saints.

 

6a. Les cardinaux de la Sainte Église romaine, les évêques et les personnes qui occupent des postes au sein du dicastère, tels que les fonctionnaires, les consulteurs historiens, les consulteurs théologiens et les experts médicaux, ne peuvent pas être nommés postulateurs de causes.

6b. Le postulateur est légitimement nommé par le demandeur avec un mandat de postulateur et ratifié par écrit par l’autorité ecclésiastique compétente qui, dans la phase diocésaine, est l’évêque et dans la phase romaine, le dicastère.

6c. Le Postulateur général est nommé, tant pour la phase diocésaine que pour la phase romaine, par un mandat de Postulateur général émis par le Modérateur suprême de l’Institut avec le consentement de son Conseil. Il représente ensuite l’Institut devant le Dicastère et les autorités ecclésiastiques locales pour toutes les Causes de l’Institut lui-même et des Instituts qui lui sont agrégés selon les normes du droit. La nomination doit être ratifiée par le Dicastère.

6d. Le Postulateur ad casum est nommé pour la phase diocésaine ou romaine de la Cause avec un Mandat de Postulateur, délivré par l’Acteur de la Cause.

6e. Si un prêtre ou un religieux est nommé postulateur d’une cause qui n’est pas promue par le diocèse dans lequel il est incardiné ou par l’Institut de vie consacrée auquel il appartient, il doit obtenir le consentement écrit de l’évêque ou du supérieur compétent respectivement ; s’il est laïc, il doit produire le nihil obstat délivré par son propre évêque.

6f. Après la ratification de la nomination par l’évêque ou le dicastère compétent, le postulateur doit prêter serment, devant l’autorité ecclésiastique compétente, de remplir fidèlement sa mission et de garder le secret de sa fonction, en respectant également les lois civiles concernant la vie privée des personnes impliquées dans la Cause, surtout s’il s’agit de mineurs.

 

7. À tout moment, le Postulateur peut renoncer à sa fonction en adressant une notification écrite à l’Acteur, ou l’Acteur peut démissionner, avec une notification écrite également adressée à l’autorité ecclésiastique compétente.

 

8a. A la fin de la dernière session de l’enquête sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de vie et le culte antique, le Postulateur ad casum perd sa charge.

8b. Le postulateur cesse d’exercer ses fonctions pour toutes causes lorsqu’il atteint l’âge de quatre-vingts ans.

 

9. En considération de l’engagement requis pour chaque Cause de béatification et de canonisation, un maximum de trente Causes actives peut être confié à un Postulateur ad casum pendant la phase romaine.  

 

10a. En même temps que la nomination, le demandeur de la Cause accordera au Postulateur une mission professionnelle avec une explication des services à réaliser pour les phases inhérentes à la nomination, les honoraires et tout ce qui est prévu par la réglementation territoriale civile en vigueur.

10b. Cette mission doit être exercée sous le contrôle de l’autorité ecclésiastique compétente et peut être renouvelée.

10c. Une copie de la nomination est envoyée au dicastère et à l’évêque compétent.

 

11a. Le Postulateur a droit à une juste rémunération, proportionnelle au travail effectivement réalisé, convenue par écrit avec l’Acteur de la Cause et versée par l’Administrateur du fonds des biens de la Cause, sous le contrôle de l’autorité ecclésiastique compétente selon les Normes sur l’administration des biens des Causes de béatification et de canonisation.

11b. Le Postulateur ne peut exiger ou recevoir un salaire dans le cadre de sa nomination pour chaque Cause individuelle.

11c. Le postulateur général doit également se conformer aux normes administratives établies par l’Institut qui lui a confié cette tâche.

11d. Le postulateur peut également exercer ses fonctions à titre gratuit.

 

12a. Conformément aux normes sur l’administration des biens, le postulateur ne peut pas agir en tant qu’administrateur du fonds des biens de la Cause ; le postulateur général, par contre, ne peut assumer ce rôle que pour les Causes de son propre Institut et des Instituts qui lui sont agrégés selon les normes de droit.

12b. S’il s’avère nécessaire que l’évêque ou le dicastère intervienne dans des questions administratives et financières concernant le postulateur de la cause, celui-ci est tenu d’offrir sa pleine coopération, en fournissant toutes les informations et la documentation en sa possession.

 

13a. Aux moments respectifs indiquées par le Dicastère, le Postulateur notifie à l’Administrateur du fonds des biens de la Cause afin qu’il puisse verser la contribution prévue, en vérifiant qu’elle a été payée.

13b. Dans la phase romaine, le Dicastère traite ordinairement avec le Postulateur.

13c. Le Postulateur ne doit avoir aucun contact avec les personnes chargées par le Dicastère du jugement des affaires qui lui sont confiées.

 

14a. Dans les diocèses, le postulateur peut être remplacé ou assisté par un ou plusieurs vice-postulateurs qu’il désigne avec un mandat de vice-postulateur, avec l’accord écrit de l’Acteur de la Cause.

14b. Le vice-postulateur doit avoir les mêmes qualités morales et professionnelles et la même préparation que le postulateur. Il doit prêter serment devant le postulateur d’exercer fidèlement ses fonctions et de respecter le secret professionnel.

 

15a. Le postulateur et le vice-postulateur ne sont pas des employés du Saint-Siège, des bureaux centraux du Saint-Siège ou des bureaux gérés directement par le Saint-Siège.

15b. Le Postulateur et le Vice-Postulateur ne peuvent pas bénéficier du régime fiscal de l’article 17 du Traité du Latran.

 

16. Ce qui est établi dans le présent règlement concernant l’activité et les fonctions du postulateur s’applique également au vice-postulateur, qui agit toujours selon les directives du postulateur.

 

17. En cas de manquement au devoir, de négligence ou d’abus de fonction de la part d’un postulateur de la phase romaine, le Dicastère peut prendre des mesures disciplinaires selon les normes du droit et, après avoir effectué les enquêtes nécessaires, même révoquer la ratification de sa nomination.

 

 

II. LA PHASE DIOCESAINE DE L’AFFAIRE

Enquête sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de vie et le culte antique

 

18. Pendant la phase diocésaine de la Cause, il convient que le Postulateur ou le Vice-Postulateur réside dans le Diocèse.

 

19a. La première tâche du Postulateur est de recueillir des informations sur la vie du Serviteur de Dieu, sur la réputation de martyre, de sainteté, d’offrande de vie, de culte et de signes anciens, ainsi que sur l’importance ecclésiale de la Cause, afin de faire un rapport à l’évêque.

19b. Le postulateur peut effectuer cette recherche, également en recueillant des déclarations signées, à présenter à l’évêque, afin qu’il puisse vérifier l’existence d’une réputation authentique pour commencer la Cause.

 

20a. Au nom du demandeur, le postulateur présente la requête à l’évêque compétent, en demandant le début de la Cause.

20b. Si la cause est entamée 30 ans après le décès du serviteur de Dieu, le postulateur doit expliquer en détail dans le livre les raisons du retard, en soulignant l’absence de fraude ou de malveillance.

20c. Le postulant doit joindre au formulaire de candidature : (1) une biographie d’une certaine valeur historique sur le Serviteur de Dieu, ou un rapport détaillé sur la vie, le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de la vie ou le culte ancien, ainsi que la réputation du martyre ou des vertus héroïques ou de l’offrande de la vie et la réputation des signes du Serviteur de Dieu ; (2) tous les écrits du Serviteur de Dieu, publiés par lui ou par d’autres pendant sa vie et après sa mort ; en l’absence d’écrits publiés, le Postulateur déclarera dans la brochure de candidature qu’ils n’existent pas ; (3) dans les Causes récentes, la liste des témoins oculaires, choisis parmi les différents états de vie (évêques, prêtres, personnes consacrées et laïcs), qui ont connu et ont eu une relation avec le Serviteur de Dieu, si possible à toutes les étapes de sa vie ; (4) dans le cas de Causes anciennes, une liste d’une dizaine de textes qualifiés pour témoigner de la réputation encore présente ou du culte rendu au Serviteur de Dieu en des temps plus récents ; (5) dans le cas d’une Cause pour laquelle le Décret de confirmation du culte a déjà été publié par le Siège Apostolique, une copie du Décret lui-même.

20d. Au cours de l’enquête, le postulateur peut présenter d’autres textes à interroger au cours de l’enquête ou peut également se dispenser de l’examen des textes présentés, en donnant des raisons adéquates.

 

21. Le Postulateur a le devoir moral et juridique de signaler à l’autorité ecclésiastique compétente tout ce qui peut être contraire ou moins favorable à la Cause.

 

22a. Si un obstacle d’une certaine importance se dresse contre la Cause, le Postulateur doit en être informé par l’autorité ecclésiastique compétente afin qu’il puisse, si possible, le lever.

22b. Si l’évêque décide de ne pas entamer ou de suspendre la Cause, il doit le communiquer au Postulateur.

 

23a. Le Postulateur peut offrir au Promoteur de justice de l’enquête des informations utiles pour la préparation des Interrogatoires.

23b. Dans la recherche d’écrits et de documents inédits concernant la Cause, le postulateur peut aider les experts en histoire et en archives, qui sont chargés de les collecter et de les évaluer.

 

24a. Le postulateur ne peut être admis à témoigner à l’enquête pendant la durée de son mandat, ni assister à l’audition des témoins, sous peine de nullité des sessions.

24b. Si le postulateur a connaissance d’un abus ou d’un non-respect des normes ou d’une négligence de la part d’un fonctionnaire de l’enquête, il doit en informer l’évêque afin que ce dernier, après avoir effectué les enquêtes nécessaires, prenne les mesures qu’il juge nécessaires.

 

25a. Après la publication des actes de l’enquête, décrétée par le délégué épiscopal, il faut accorder au postulateur la faculté et le temps d’examiner tous les actes ; il peut demander des investigations supplémentaires avec de nouveaux documents et témoins.

25b. Si le postulateur estime que les preuves recueillies lors de l’enquête sont suffisantes, il fournit au délégué épiscopal une déclaration écrite à cet effet avant la célébration des sessions de collatio et auscultatio des actes de l’enquête.

 

26. Le postulateur doit être présent tant à la première session de l’enquête, pour prêter le serment de remplir fidèlement sa fonction et de garder le secret de sa fonction, qu’à la dernière session, pour prêter le serment de remplir fidèlement sa fonction.

 

27. Le postulateur peut exercer la fonction de porteur des actes de l’enquête, à condition qu’il ait été nommé par un décret spécial de l’autorité ecclésiastique compétente ; il prête serment de remplir fidèlement cette fonction habituellement pendant la dernière session de l’enquête.

 

Enquête sur le miracle

 

28. Les normes concernant le postulateur pour l’enquête sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de la vie et le culte antique sont également appliquées à la phase diocésaine de l’enquête sur les miracles.

 

29. Dans le cadre de l’enquête sur le miracle, le postulateur doit rassembler toutes les preuves documentaires et instrumentales, en respectant les lois civiles locales relatives à la vie privée des personnes impliquées, surtout s’il s’agit de mineurs.

 

30a. Le postulateur présente la demande à l’évêque du territoire où le miracle présumé a eu lieu.

30b. Le postulateur doit joindre au formulaire de demande : (1) un rapport chronologique détaillé du cas ; (2) toutes les preuves documentaires et instrumentales contemporaines du cas ; (3) la liste des témoins oculaires et des autres personnes qui peuvent témoigner de ce qui s’est passé, en particulier les médecins traitants, le personnel médical dans le cas de guérisons, ou tout personnage technique dans les autres cas, ainsi que ceux qui ont invoqué le Bienheureux ou le Serviteur de Dieu.

 

 

III. PHASE ROMAINE DE LA CAUSE

Notions générales

 

31a. Pendant la phase romaine de la Cause, le Postulateur doit avoir une résidence stable à Rome.

31b. Dans des cas particuliers, le Postulateur peut demander une dispense au Dicastère, qui en appréciera les raisons.

 

32. Après la ratification de la nomination, le Postulateur exerce sa fonction, en collaborant avec le Dicastère selon la procédure.

 

33. Le Postulateur suit l’iter de la Cause au Dicastère. Il adresse donc au préfet toutes les demandes, c’est-à-dire les questions écrites sur la poursuite de la Cause.

 

Cas sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de vie et le culte antique

 

34a. Après que les actes de l’enquête aient été remis au Dicastère, le Postulateur ad casum transmet au Préfet du Dicastère la requête avec laquelle il demande la ratification de sa nomination, en joignant le Mandat de Postulateur délivré par l’Acteur de la Cause, selon le modèle approuvé par le Dicastère.

34b. Lors du premier rendez-vous, le postulateur présente, en même temps que la demande et le mandat du postulateur, son curriculum vitae, les photocopies des titres académiques qu’il a obtenus et du diplôme de l’École supérieure des causes des saints, la liste éventuelle de ses publications, une copie de la mission professionnelle conférée par l’Acteur, mentionnée au n° 10a et, le cas échéant, le document mentionné au n° 6e.

34c. En ce qui concerne la ratification de la nomination d’un Postulateur Général par le Dicastère, il faut présenter avec la requête le Mandat de Postulateur Général, délivré par le Modérateur Suprême de l’Institut avec le consentement de son Conseil, selon le modèle approuvé par le Dicastère, son curriculum vitae, les photocopies des titres académiques qu’il a obtenus et du diplôme de l’Ecole de Formation Supérieure aux Causes des Saints, et la liste de ses publications éventuelles.

34d. La ratification de la nomination du Postulateur est également conditionnée par la régularité de tous les accomplissements requis concernant ses autres Causes.

 

35. Ensuite, le postulateur transmet au préfet la demande d’ouverture des actes de l’enquête en indiquant : (1) le nom du Serviteur de Dieu avec le numéro du Protocole de la Cause ; (2) le Diocèse où l’enquête a été instruite ; (3) le sujet de l’enquête (martyre, vertus héroïques, offrande de la vie ou culte ancien).  

 

36a. Une fois que le postulateur a recueilli le rescrit pour l’ouverture des actes de l’enquête, il le présente au bureau compétent afin de convenir de la date de son ouverture.

36b. Le postulateur participe à l’ouverture des actes, à laquelle peuvent également assister d’autres personnes intéressées.

 

37a. Après avoir relié les actes de l’enquête, le postulateur transmet la demande au préfet, en demandant une étude de la validité juridique.

37b. En cas d’insuffisance de l’enquête, le Postulateur prend des mesures sur instruction du Dicastère.

 

38a. Le Postulateur, ayant reçu le décret de validité, transmet au Préfet la demande de nomination du Relateur, sous la direction duquel il assurera la rédaction de la Positio super Martyrio, super Virtutibus, super Oblatione Vitae ou super Cultu ab immemorabili tempore praestito respectivement.

38b. A la pétition joindre : (1) une photocopie du décret de validité juridique ; (2) un profil biographique du Serviteur de Dieu, avec un bref rapport sur l’importance ecclésiale de la Cause et sur les éventuelles difficultés ; (3) le nom du Collaborateur Externe, s’il y en a un, et son curriculum vitae avec les diplômes universitaires obtenus, l’activité scientifique exercée et les publications relatives, ainsi qu’un certificat de sa disponibilité à travailler sous la direction du Rapporteur ; (4) une copie de l’accord écrit, approuvé par l’Acteur, entre le Postulateur et le Collaborateur Externe pour le travail à réaliser, en tenant compte du tarif indicatif du Dicastère en ce qui concerne les aspects économiques ; (5) le devis général pour l’impression de la Positio.

 

39a. Le postulateur, après avoir reçu la nomination du rapporteur du dicastère, ainsi que le collaborateur externe, le cas échéant, prennent contact avec le rapporteur en vue de préparer la Positio. 

39b. Le Collaborateur externe prête serment devant le Secrétaire du Département avant d’entrer en fonction. 

39c. Pendant la rédaction de la Positio, il est très opportun que le Collaborateur Externe réside à Rome pour suivre les indications du Rapporteur et pour faciliter la rédaction de la Positio elle-même.  

 

40a. Lorsque le projet de Positio a été approuvé par le Relateur et que le Relateur général l’a validé, le Postulateur procède à son impression.

40b. La Positio doit être imprimée par une imprimerie approuvée par le Dicastère.

 

41a. Dans le cas de la Positio d’une Cause ancienne ou d’une Cause récente qui, selon le jugement du Relateur général, avec l’approbation du Congrès, doit être soumise à l’examen des Consulteurs historiques du Dicastère, le Postulateur remettra au Chef de Bureau une copie de la Positio, imprimée avec une reliure en grise, et percevra le reçu.

41b. Le postulateur remet une copie de la Positio au rapporteur général, au rapporteur de la cause et aux archives, ainsi qu’une photocopie du récépissé de remise.

 

42. A la demande du Rapporteur général, le Postulateur délivre huit exemplaires de la Positio pour la Consulta Storica.

 

43a. Lorsque l’examen de la Positio d’une Cause a été approuvé par la Session des Consulteurs Historiques, le Postulateur remet au Chef de Bureau la Positio, reliée en rouge, et contenant la Relatio et Vota de la même Session.

43b. Si des difficultés émergent de la réunion des Consultants historiques, le Postulateur doit présenter, par écrit, les clarifications appropriées, qui seront jointes aux votes des mêmes Consultants et liées à la Positio.

43c. Si la Consultation historique se conclut par un résultat négatif, le Relateur général informe le Postulateur de la procédure à suivre selon ce qui a été établi par le Congrès ordinaire du Dicastère.

 

44. Le Postulateur remet une copie de la Relatio et Vota de la Consultation historique au Promoteur de la Foi et une copie aux Archives du Dicastère.

 

45a. Dans le cas d’une Cause récente, le Postulateur remet la Positio, reliée en rouge, au Chef de Bureau et récupère le récépissé de remise.

45b. Le Postulateur remet un exemplaire de la Positio, relié en rouge, au Relateur général et au Relateur qui en a supervisé la préparation ; il remet également quatre autres exemplaires aux Archives du Dicastère, ainsi qu’une photocopie du récépissé de remise.

 

46. A la demande du Bureau du Promoteur de la Foi, le Postulateur délivre onze exemplaires de la Positio pour le Congrès Particulier des Consultants en Théologie.

 

47a. Si des difficultés d’une importance particulière surgissent de l’examen de la Positio, à la demande du Promoteur de la Foi, le Postulateur peut présenter, par écrit, les clarifications appropriées, qui seront envoyées aux Consulteurs Théologiques avant le Congrès Spécial de ces mêmes Consulteurs.

47b. Si des difficultés émergent du Congrès spécial des Consulteurs théologiques, le Postulateur doit présenter, par écrit, les clarifications appropriées, qui seront jointes aux votes des Consulteurs eux-mêmes.

47c. Si le Congrès spécial des Consultants en Théologie se conclut par un résultat négatif, le Promoteur de la Foi informe le Postulateur de la procédure à suivre selon ce qui a été établi par le Congrès Ordinaire du Dicastère.

 

48a. Le Postulateur remet une copie de la Relatio et Vota du Congrès spécial des Consulteurs Théologiques au Secrétaire, au Promoteur de la Foi et aux Fonctionnaires qui suivent la Cause.

48b. Le Postulateur remet trois exemplaires de la même Relatio et Vota aux Archives du Dicastère.

 

49. Le Postulateur retire du Dicastère une copie du décret de nomination du Ponent de la Cause.

 

50. A la demande du Dicastère, en vue de la session ordinaire, le Postulateur remet le nombre nécessaire d’exemplaires de la Positio et de la Relatio et Vota du Congrès spécial des Consulteurs en Théologie.

 

51a. Après que le Saint-Père ait autorisé la promulgation du décret sur le martyre, sur l’héroïcité des vertus, sur l’offrande de la vie ou sur le culte antique, le Postulateur, à la demande du Dicastère, peut collaborer à la rédaction du texte du décret.

51b. Après la promulgation du décret, le postulateur est tenu de collecter auprès du dicastère toutes les copies excédentaires de la Positio et toutes les copies des décrets.

 

52a. Les actes de l’enquête et la Positio sur le martyre, les vertus héroïques, l’offrande de la vie et le culte antique restent sub secreto jusqu’à cinquante ans après la conclusion de l’enquête. Toute consultation par des personnes extérieures doit être autorisée par écrit par le dicastère.

52b. Pour la période postérieure à cinquante ans, les documents visés au n° 52a restent confidentiels. La consultation peut être autorisée par le dépositaire, en tenant compte des lois applicables en matière de protection de la vie privée.

 

Procédure de reconnaissance d’un éventuel miracle

 

53a. Le postulateur transmet la demande au préfet pour l’ouverture des actes de l’enquête.

53b. Dans la pétition, le postulateur : (1) indique le nom du Bienheureux ou du Serviteur de Dieu et le numéro du Protocole de la Cause ; (2) précise le diocèse où l’enquête a été instituée et le nom et le prénom de la personne guérie, avec son status vitae.

 

54a. Après avoir récupéré le rescrit d’ouverture des actes de l’enquête auprès du dicastère, le postulateur le présente au bureau compétent pour convenir de la date d’ouverture.

54b. Le postulateur participe à l’ouverture des actes, à laquelle peuvent assister d’autres personnes intéressées.

 

55a. Après avoir lié les actes de l’enquête, le postulateur transmet la demande au préfet, en demandant une étude de la validité juridique.

55b. En cas d’insuffisance de l’enquête, le Postulateur prend des mesures sur instruction du Dicastère.

 

56a. Le Postulateur, après avoir retiré le décret de validité juridique, prépare, conformément aux directives du Dicastère, le Summarium et la Fiche chronologique de l’affaire pour l’examen des experts officiels.

56b. Avant l’impression définitive du Summarium, le Postulateur doit obtenir le Visum du Sous-Secrétaire et du Revisa, après avoir apporté d’éventuelles modifications au projet de Summarium et avoir obtenu l’approbation de la Faculté Chronologique.

56c. Le Postulateur remet au Sous-secrétaire cinq exemplaires du Summarium, imprimés par procédé typographique.

 

57a. Si au moins une des deux appréciations officielles est affirmative, le Postulateur peut demander un examen collégial du cas par le Conseil médical.

57b. Si les deux experts officiels sont négatifs, le postulateur peut demander le vote d’un troisième expert officiel.

 

58a. Le Postulateur remet au Sous-secrétaire douze exemplaires du Summarium, imprimés par procédé typographique précis, avec les jugements des experts officiels.

58b. Le Postulateur remet deux exemplaires du Summarium aux Archives du Dicastère.

 

59a. Après le résultat positif de la consultation médicale, sur les instructions du sous-secrétaire, le postulateur remplit la Positio super Miro avec l’Informatio.

59b. Si le résultat de la consultation médicale est négatif ou suspensif, le postulant peut présenter de nouveaux arguments et demander un réexamen du dossier à deux reprises au maximum.

 

60. Avant l’impression définitive de la Positio, le Postulateur doit obtenir l’approbation du Sous-Secrétaire.

 

61. Une fois la Positio imprimée, le Postulateur remet un exemplaire relié en rouge au Chef de bureau, qui délivre un accusé de réception.

 

62. Le postulateur remet un exemplaire de la Positio au sous-secrétaire et au promoteur de la foi ; il en remet également trois exemplaires aux Archives du dicastère, accompagnés d’une photocopie du récépissé de remise par le chef de bureau.

 

63. A la demande du Bureau du Promoteur de la Foi, le Postulateur délivre neuf exemplaires de la Positio super Miro.

 

64a. Si des difficultés d’une importance particulière ressortent de l’examen de la Positio super Miro, à la demande du Promoteur de la Foi, le Postulateur peut présenter, par écrit, les clarifications appropriées, qui seront envoyées aux Consulteurs Théologiques avant le Congrès spécial de ces mêmes Consulteurs.

64b. Si des difficultés émergent du Congrès spécial des Consulteurs théologiques, le Postulateur doit présenter, par écrit, les clarifications appropriées, qui seront jointes aux votes des Consulteurs eux-mêmes.

64c. Si le Congrès spécial des consultants en théologie se conclut par un résultat négatif, le promoteur de la foi informe le postulateur de la procédure établie par le Congrès ordinaire du dicastère.

 

65a. Le Postulateur remet une copie de la Relatio et Vota du Congrès spécial des Consulteurs Théologiques au Secrétaire, au Promoteur de la Foi et aux Officiers qui suivent la Cause.

65b. Le Postulateur remet aux Archives du Dicastère trois exemplaires de la Relatio et Vota du Congrès Particulier des Consulteurs Théologiques.

 

66. Le Postulateur recueille auprès du Département une copie du décret de nomination du Ponent de la Cause, à moins qu’il n’ait déjà été nommé.

 

67. En vue de la session ordinaire des cardinaux et des évêques, à la demande du Dicastère, le Postulateur remet les copies nécessaires de la Positio super Miro et de la Relatio et Vota du Congrès particulier des consulteurs en théologie.

 

68a. Après que le Saint-Père ait autorisé la promulgation du décret sur le miracle, le Postulateur, à la demande du Dicastère, peut collaborer à la rédaction du texte du décret.

68b. Après la promulgation du décret, le postulateur doit retirer du dicastère toutes les copies excédentaires de la Positio et toutes les copies des décrets.

 

69. Les actes de l’enquête sur le miracle, le Summarium et la Positio subséquente restent sub secreto jusqu’à cinquante ans après la fin de l’enquête. Toute consultation par des personnes extérieures doit être autorisée par écrit par le Dicastère.

 


IV. BÉATIFICATION ET CANONISATION


Béatification

 

70. Le Postulateur, au moyen d’une demande écrite, contacte d’abord le Préfet du Dicastère et ensuite la Secrétairerie d’Etat pour convenir du lieu et de la date de la béatification.

 

71. Le Postulateur présente à la Congrégation pour le Culte Divin et la Discipline des Sacrements le projet de texte de la Collecte de la Messe en l’honneur du futur Bienheureux, la deuxième lecture de l’Office des Lectures de la Liturgie des Heures et la date de la mémoire liturgique.

 

72a. A la demande du Dicastère, le Postulateur collabore à la rédaction de la Lettre Apostolique pour le rite de béatification.

72b. Le postulateur collabore avec le Bureau liturgique du diocèse pour préparer la célébration de la béatification.

72c. Le Postulateur soumet à l’approbation du Dicastère le livret pour la célébration de la béatification et le texte d’une brève biographie du futur Bienheureux, qui sera lu au cours de la cérémonie.

 

73. Le Postulateur peut collaborer à la rédaction du projet de Bref Apostolique de béatification, qu’il est tenu de retirer une fois émis.  

 

Canonisation

 

74. Le postulateur vérifie si le miracle présenté pour la canonisation du bienheureux a eu lieu après le rite de béatification.

 

75a. Si le miracle a eu lieu après la promulgation du décret sur le miracle demandé pour la béatification ou après la promulgation du décret sur le martyre et avant le rite de béatification, le postulateur peut transmettre une requête au préfet, demandant une dispense pontificale ad cautelam à partir du moment du miracle demandé pour la canonisation.

75b. Avant de présenter à l’évêque le libelle de demande d’instruction de l’enquête sur le miracle, le Postulateur retire au Dicastère le décret de dispense du temps requis pour le miracle.

 

76. Après la promulgation du décret sur le miracle attribué à l’intercession du Bienheureux, le Postulateur, sur les instructions du Secrétaire du Dicastère, prépare le Compendium pour la célébration du Consistoire de la canonisation.

 

77. A la demande du Bureau des célébrations liturgiques du Souverain Pontife, le Postulateur collabore à la préparation de la célébration de la canonisation.

 

78. Le postulateur peut collaborer à la préparation de la lettre du décret de canonisation, dont il récupère le document original auprès de la Secrétairerie d’Etat.

 

79a. Une fois la canonisation effectuée, le Postulateur invite l’Administrateur du fonds des biens de la Cause à présenter au Dicastère le compte rendu de l’administration générale du fonds lui-même.

79b. Le Postulateur veille à ce que l’Administrateur du fonds des biens de la Cause mette en œuvre les dispositions du Dicastère pour l’extinction du fonds.

 

80. Une fois les formalités administratives accomplies, la Cause est éteinte et le Postulateur, le Vice-Postulateur et l’Administrateur du Fonds des biens de la Cause cessent d’exercer leurs fonctions, sauf s’il est le Postulateur Général d’un Institut auquel le Saint appartient.

 

 

V. ATTRIBUTION DU TITRE DE DOCTEUR DE L’ÉGLISE L’UNIVERSELLE

 

81. Après avoir été nommé par l’Acteur et ratifié par le Dicastère, le Postulateur contacte le Rapporteur désigné, afin de rédiger la "Positio super Ecclesiae Doctoratu" correspondante. Une fois terminée, elle sera soumise à l’examen des consulteurs théologiques et à la session plénière des cardinaux et évêques membres de la Congrégation.

 

 

VI. RELIQUES ET RESTES MORTELS

 

82. Le postulateur doit veiller à ce qu’aucun acte public de culte ne soit rendu au serviteur de Dieu et à sa dépouille mortelle.

 

83. En ce qui concerne la reconnaissance canonique et les opérations éventuelles sur les reliques et les restes mortels, le Postulateur observe ce qui est établi dans l’Instruction Les reliques dans l’Église : authenticité et conservation.

 

84. Le postulateur a le droit d’assister à la reconnaissance canonique et à toute opération sur les reliques et les restes mortels.

   

85a. Le postulateur reçoit de l’évêque ou du délégué épiscopal les fragments, pris dans le cadre d’une enquête canonique légitime, pour la confection des reliques.

85b. L’évêque, après avoir entendu l’avis du postulateur, décide de la manière de conserver les fragments prélevés, qui doivent être conservés dans un endroit sûr et fermé à clé.

86a. Le postulateur établit et signe le certificat d’authenticité des reliques.

86b. En l’absence de la postulation, l’évêque, ou son délégué, établit et signe le certificat d’authenticité des reliques.

  

Lors de l’audience du 30 août 2021, le Saint-Père François a autorisé le Cardinal Préfet à signer et à promulguer ce règlement, qui entrera en vigueur le 11 octobre 2021.

 

    Du Vatican, le 11 octobre 2021.

  

 

Card. Marcello. Semeraro

Préfet

 

+ Fabio Fabene

Archevêque de Montefiascone

Secrétaire       



Traduction en collaboration avec La Documentation Catholique, supervisée par le prof. ext. Cédric Burgun, directeur de publication du site www.droitcanonique.fr